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Il Blog di Campo del Mare

Luogo di incontro, scambio condivisione.
Possibilità di dare un’occhiata ai pensieri ed ai suggerimenti di qualcun altro, anzi volendo di molti altri.
Anche una specie di taccuino dove trovare spunti per una giornata diversa oppure solo per un pensiero diverso e magari un sorriso.
È così che interpretiamo questo spazio, il primo blog per noi…vediamo!

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Alla Vigilia, dei Babbi Natali speciali ci hanno regalato un BRACIERE, a lungo cercato ma mai trovato, o almeno non come lo volevamo…abbastanza leggero da essere spostato, semplice nella sua struttura, che ricordasse i calderoni di una volta, costoso il giusto…. Ma loro ce l’hanno fatta.

Se a questo ci unite la nostra passione per riportare in vita vecchie o antiche tradizioni rurali e marine che ci sta assalendo da qualche tempo, ed un invito buttato là del tipo “certo che ci vorrebbe una inaugurazione di questo atteso braciere….”

Eccoci su internet e nella biblioteca locale a ricercare e trovare che l’epifania oggi ridotto in Befana, aveva invece grandi significati e riti sia pagani che religiosi, addirittura per un periodo era in questa data che si festeggiava il capodanno. È su questa via che troviamo i FALO’ PROPIZIATORI dell’EPIFANIA e, si decidiamo di farne uno!

La BEFANA, termine storpiato da Epifania, cioè Manifestazione, Rinascita…

Fata, maga, generosa e severa... ma chi è, alla fine? Come per altre tradizioni italiane che si svolgono in tutto l'arco dell'anno, molte nostre festività hanno un'origine rurale, affondando le loro radici nel nostro passato agricolo. Così è anche per la Befana.

Anticamente, infatti, la dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio appunto, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l'anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovane fanciulla, una luna nuova. Prima di andarsene però, la vecchina passava a distribuire doni e dolci a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati durante l'anno successivo.

Il FUOCO sotto forma di piccoli o grandi falò era l’elemento indispensabile simbolo della purificazione e del passaggio.

Ecco allora che insieme ad un gruppetto di amici e amici di amici radunati, abbiamo dato vita al nostro primo falò dell’Epifania. Siamo partiti al crepuscolo il tempo non tempo – momento indefinibile: non è ancora completamente buio e quindi notte, ma non è neanche più soltanto giorno. Serata semplice ed insieme suggestiva. Abbiamo bruciato ciò che più non vogliamo per fare spazio al nuovo, due grandi cerchi concentrici i grandi fuori e bimbi al centro a bruciare le erbe vecchie dell'anno passato. Ognuno a con sé il suo proposito condiviso con glia altri e vedere con quanta gioia i bambini ci seguono in questi recuperi lasciando tv e wi dove sono mette nel cuore nostro e di Madre Terra la speranza.

Rinnovamento, cambiamento, manifestazione e rinascita questa la nostra Epifania 2014!

E da qui ripartiamo!

p.s. L'intera Gallery di foto di questo articolo è a cura di Francesca Capodagli, sempre magica nel cogliere dettagli. GRAZIE!